giovedì 6 marzo 2014

Ragazzi di Lucania


Ragazzi a pugno chiuso
Ho trovato sempre grande dignità nelle piccole cose. Gli abiti, evidentemente usati o di poco pregio, lavati e stirati con cura dalla mamma. L'odore fresco di sapone sul viso e la riga al lato dei capelli. In un immaginario globalizzato che esistano ancora dei "ragazzi di Calabria" a noi pare assurdo.  E, invece, come 30 anni fa ci sono ancora e mi emoziona. Sono su un autobus, partito dalla città in cui vivo e diretto in Basilicata, le assonanze con le mie origini sono fortissime: innanzitutto perché sono nata ai confini, oltre la montagna.  Anche io ho visto le galline e l'orto, ho visto i campi ghiacciati in una poesia di ragnatele e anche io ho visto morire un maiale e tramutarsi in salame. In ognuna di queste piccole cose c'è la dignità di un popolo che non ha mai smesso di essere contadino, né ha mai reciso il legame con la terra.  E se stamattina intorno alle 7.00 c'è un ragazzino, che come me anni fa, sale sull'autobus per andare a scuola, io mi riempio di tenerezza e mi viene in mente un bambino di 20 anni fa dalle unghie sporche di terra e pieno di  lentiggini, che si impegnava a parlare italiano e in inglese traduceva il suo nome Vincenzo in  Violet, ma che di stagioni, animali e tempo era un esperto.

martedì 3 dicembre 2013

Sul balcone cadaveri di piante!


Questa storia è dedicata
 alla super moglie e mamma Lù
 e un po' a tutte le persone che sono state mie coinquiline.




Infilo le chiavi nella toppa, apro, il cane abbaia già da quando stavo giù al portone. Cane isterico! In casa non c'è nessuno, vado in cucina, nessun post-it. Squilla il telefono.- Si, mamma ho mangiato, tutto a posto a lavoro, eh si fa freddo. - La verità è che sto digiuna da ieri sera, che al lavoro (sempre potendo dare questa definizione alle mie 8 ore di cuffietta e "pronto cosa posso fare per lei..") mi hanno addirittura chiesto se vendevo loculi e ancora non hanno pagato, che fa freddo ed è finita la bombola del gas per la stufa.
Rumore di porta, il cazzo del cane che abbaia, -Ehiii, c'è nessuno?- - Sto in cucinaaaa- E' arrivata Alessandra, è riuscita a salire al terzo piano la bici e tutte le borse da lavoro. Instancabile e affamata.
-Tesò so arrivate due bollette, ci hanno ridotto la potenza della corrente, non sono riuscita a mandare il fax!
- Birretta e panino?-
Noi le nostre tragedie quotidiane le risolviamo così, birretta, panino e musica italiana anni 80' a palla in casa.
Abbiamo quasi trent'anni e viviamo da dieci anni nello stesso modo, correndo tra un lavoro e l'altro, concerti, fidanzati e tante bollette arretrate. In arretrato abbiamo anche i sogni. La casa dove viviamo è quella che ci ha visto laureare, amare e jastemmare. Alessandra è un avvocato, per lo più tutte i casi impossibili sono i suoi. E' fidanzata da una vita, lui è sempre in giro per lavoro, ma si amano e sopratutto litigano. Io, Serena, lavoro in un centralino, sono laureata in una laurea che non serve a niente e sono la casinista della situazione. Ho un fidanzato, anche io da una vita, mi vuole bene, ma non abbiamo i soldi per andarcene di qui.
Le uniche cose che assomigliano ad una casa sono le nostre stanze, un miscuglio tra la cameretta di un'adolescente e il monolocale di donne indipendenti.
Il sabato, andiamo al mercato a comprare le vongole a 1 euro e la domenica ci schiaffiamo in faccia un sacco di rimedi fai da te per la pelle. Nelle sere come questa ci raccontiamo i sogni per il domani, un domani sempre più lontano, sempre più impossibile.
- Mi devo sposare, Serè, ho trent'anni, voglio una casa e un figlio!
- Tu con un figlio, ma se il cane sta solo tutto il giorno? E, Gianni, sta lontano..
-Che c'entra un figlio è un figlio...
- Io voglio un lavoro, e mi basterebbe una casa per andarci a vivere con Carlo.
Squilla il telefono, Alessandra sta sempre al telefono, se lo appoggia tra la spalla e l'orecchio e se ne va in giro per casa. Io mi accendo la sigaretta e vado a buttare la spazzatura.
Noi sposate e con dei figli, non riesco davvero ad immaginarlo, siamo due casiniste, incapaci di lavare i piatti regolarmente e di non farci staccare la corrente. Per racimolare i soldi dell'affitto una delle due anticipa sempre, i vestiti li compriamo al mercato e poi con stile camuffiamo. Non abbiamo neanche l'innato senso di cura, sul balcone ci sono solo cadaveri di piante. E' quello che penso guardando il cielo e il mio alito che si fa fumo con il freddo. Forse arriveremo a cinquant'anni così, al massimo inserendo Gianni e Carlo nei nostri spazi domestici. Continueremo ad andare avanti inverno ed estate a birre panini e bicicletta.. Chissà..


giovedì 28 novembre 2013

La bella che è prigioniera




La bella che è prigioniera
lalalà, lalalà, lalalà
ha un nome che fa paura
libertà libertà libertà.

Libertà


Ieri pomeriggio dopo la decadenza del senatore Silvio Berlusconi, una parte d'Italia (indico con una parte non solo i berlusconiani, ma anche quella nutrita parte di nazione che deve riuscire a campare e ha poco tempo per ragionare di tali faccende) si è sentita liberata. Liberata da vent'anni di berlusconismo.
Non mi interessa ragionare né di berlusconismo, né del ventennio, ma tutti i riferimenti alla libertà e  alla liberazione che da una parte e dall'altra ieri hanno occupato i media e i social, quelli si mi interessano e mi stimolano. Non voglio ragionare su chi ha detto cosa e perché, voglio pensare alle parole, al loro significato.
Libertà. Per vent'anni e forse per altri venti questa parola (insieme allo slogan calcistico/politico forza italia)  ha mutato significato e sopratutto è improvvisamente divenuta proprietà dei potenti, del potere e delle loro becere faccende. Libertà nel mio personale vocabolario è la parola degli oppressi, è ciò che essi (noi) invocano, cercano, a volte si prendono, da sempre nella storia. Libertà è parola degli anarchici, dei libertari e ha sempre designato il liberarsi dal potere e dall'oppressione.
LiberazioneLiberazione designa l'atto, l'azione di presa della libertà, la fine di un'oppressione. Essa è appunto un'azione. In Italia,poi, il significato connotativo di Liberazione, attiene a tutte quelle azioni, quelle lotte e quelle morti che portarono a sconfiggere il fascismo.
Sento il bisogno di riappropriarmi delle parole, del loro significato e della loro forza. Sento il bisogno di riprendere ciò che è mio e che non spetta al potere. Non mi è importato (o quasi) in quale corpo si incarnasse il potere e non mi importa, so che voglio combatterlo e riprendermi ciò che mi è stato tolto.
A partire dalla riflessioni sulle parole sono giunta alle riflessioni sulle azioni. Non c'è di che stupirsi le parole sono atti, azioni.
Chi mi conosce sa che quando comincio con questi pensieri di conseguenza risveglio la mia anima libertaria, la mia voglia di collettivo, il bisogno di sognare un mondo diverso e di farlo insieme ad altri.
Questa volta, però, a questi bisogni vorrei aggiungere quello di una cultura collettiva. Riappropriarsi delle parole di cui parlavo prima, significa riprendere a studiare la storia o a farsela spiegare (come mi è capitato per tanti anni a margine delle riunioni), significa leggere, raccontare, filmare, cantare il mondo come lo vorremmo.


venerdì 22 novembre 2013

Casalinga 2.0: la fase ecologica!

La casalinga 2.0

A grande richiesta arriva la seconda puntata della Casalinga 2.0!! Come ho già detto la casalinga 2.0 è in genere una donna intorno ai trentanni che aspira ad essere la casalinga anni '50, ma non ha né il tempo né la conoscenza per esserlo. Ora se a questa condizione aggiungiamo la grande responsabilità nei confronti dell'ambiente e delle persone che la casalinga 2.0 si sente adosso otteniamo: la casalinga Eco.
 In rete troverete tantissimi blog, tutorial su youtube ed anche tanti testi con argomenti principali: autoproduzione di cosmetici e detersivi, risparmio energetico, riciclo etc etc
Nella lettura, le prime volte, vi entusiasmerete a tal punto da voler creare il vostro piccolo laboratorio. Poi quando vi renderete conto che il detto "fatto con cose che tutti abbiamo in casa" è pura fantasia, vi arrenderete un pò e cercherete disperatamente in un supermercato qualcosa che assomigli ad un detersivo buono con la natura. Ad una seconda lettura dei vari siti, avrete approfondito e vi sarete resi conto che la quasi totalità dei prodotti per la pulizia e cosmetici che avete in casa sono bombe chimiche!! State attenti ci sarà il panico, avete appena scoperto di aver inquinato mari fiumi e cielo, ed inoltre il vostro compagno/marito/coinquilino scoprirà che è colpa delle vostro amore per il pulito che si otturano i lavandini!! A questo punto, e solo a questo punto, inizierete a sperimentare qualcosa.
A questo punto inizia la mia esperienza. Io ho tentato di eliminare tutti i detersivi da casa, ovviamente il rischio è quello di avere una situazione abitativa con scarse condizioni igieniche, ma niente paura si risolve tutto.
Le cose più semplici da eliminare e rimpiazzare sono: sgrassatori, detergenti vari per il bagno, per i fornelli etc etc..
Dovete fare scorta di due cose: aceto bianco e bicarbonato!! Fanno tutto tutto!! Se aggiungete l'olio essenziale di tea tree avrete anche l'antisettico!!( alla fine del post vi lascio le mie fonti e le ricette)!
Poi potrete rimpiazzare tutte le "pezze" del mondo con un paio di panni in microfibra..
Il passo numero due per diventare piccoli alchimisti è il detersivo per la lavatrice!! Anche per questa preparazione vi lascio tutti i link del caso! Io posso dirvi che la sera nel silenzio totale, prendersi mezz'ora e preparare le scorte di detersivo, è una cosa troppo divertente! Scoprirete che il pulito non ha odori forti ed invadenti, che tanti detersivi hanno semplicemente nascosto le maccchie sotto patine di chimica, e che nel fine settimana ci si può ubricare con i risparmi sui detergenti!!
Ovviamente, non posso mentirvi, sperimentando  farete tanti pasticci, avrete un tasso discreto di fallimenti, ma vi avvicinerete un pò al vostro ideale di casalinghitudine!!

Link
la regina del sapone

greenme

venerdì 15 novembre 2013

Casalinga 2.0

Ieri, dopo aver preso il tè con delle amiche, ho deciso di condividere attraverso il blog i  miei piccoli trucchi da casalinga 2.0!
Ora chiariamo, la casalinga 2.0 è una donna intorno ai 30 anni che vorrebbe avere la casa splendida e organizzata come le casalinghe degli anni '50, ma non conosce né i metodi né i trucchi per farlo. Allora, dopo lunghi periodi di frustrazione dovuti ai continui insuccessi in cucina, con la lavatrice e con i risparmi, prova a capire se è l'unica ad essere tanto imbranata...
Digita, così, la seguente domanda: "come mantenere la casa in ordine?" o "Come risparmiare con la spesa" etc..
A quel punto si rende conto che nel mondo esisto centinaia di migliaia di mamme, casalinghe, donne che non solo hanno i suoi stessi problemi, ma in un vortice di ossessioni compulsive, hanno creato organaizer e tutorial sugli argomenti appena citati.
Ed ecco che ci si trasforma in  casalinga 2.0!!
Non farò diventare le mie ossessioni casalinghe il tema centrale di questo blog, non è nato e non esiste per questo. Ma condividere un po' dei miei metodi per affrontare la casalinghitudine sarà divertente, almeno per me!

Partiamo quindi da una storia vecchia che si è trasformata in 2.0... Il menù della settimana!!
Vi ricordate che quando eravamo piccoli, per tutto l'anno o quasi, ogni giorno aveva il suo piatto? Giovedì pasta e patate, venerdì pesce, domenica ragù.. E' che le nostre mamme erano furbe, furbissime e io l'ho scoperto dopo anni in cui la domanda più assillante della giornata era: " che cucino oggi?" alla quale seguiva "ma che c'è nel frigo?"
Decidere preventivamente ciò che si mangerà ogni giorno della settimana permette di risolvere due problemi:

1)Non ci domanderemo più cosa cucinare!!
2) Avremo tutto in casa!

Ora vi spiego come e vi metto anche i link dei blog da cui ho rubato l'idea..
Bisogna che troviate il tempo, una volta a settimana (io in genere lo faccio il sabato)per fare un menù della settimana, diviso in giorni e pranzi e cene, lo compiliate e di conseguenza in base alle ricette decise facciate l'elenco della spesa. Fatto questo fissate un budget e cercate di rispettarlo.
Casa Organizzata la mia prima fonte di planning..
Entrate e fatemi sapere:
1) Quanto la tizia che lo cura sia ossessiva-compulsiva
2) Quanto siete andate in fissa per tutti i suggerimenti..
Nella prossima puntata vi racconto come sono diventata Casalinga Eco

giovedì 14 novembre 2013

Diventare così coglioni da nn riuscire più a capire che non ci sono poteri buoni

Ho perso l'abitudine di farmi lunghe e sane discussioni politche. Ho perso l'abitudine di incazzarmi o entusiasmarmi di fronte ad eventi di rappresentazione della politica.
Poi ogni tanto mi capita di leggere i giornali (li leggo raramente, le informazioni che cerco sono già rintracciabili nella realtà) e come se fossi rapita in un viaggio del tempo, anche se da sola in casa, mi incazzo, penso, cerco soluzioni. Se sei cresciuta con la pratica del collettivo, del questo non mi va bene devo fare qualcosa è endemico, devi reagire (anche solo intellettualmente) alle storture.
Ed eccomi qui, mi sveglio, immersa nella pratica giornaliera più umana e vicina agli animali, a leggere i quotidiani.
Per abitudine, a meno che non sia per me rilevante, non commento una per una le notizie, ne faccio una sintesi concettuale. (Ovviamente sintesi valida per me, che faccio in silenzio) 
La sintesi di oggi, dal Papa al M5s, nel mio cervello è:"Niente di interessante, è tutta una finzione rappresentativa buona a tenere impegnati intellettuali, politologi e gli onnivori da social network."
Ed è così, gran parte dei miei contatti social si scervella nel dare lezioni di storia ad una senatrice, una parte si preoccupa perchè Saviano e il Papa sono minacciati dalla camorra, e qualcuno si appassiona alle beghe di governo."
 Per fortuna ho anche tanti contatti che con le loro notizie è come se stampassero un quotidiano alternativo:
rivendichiamo diritti, No alla violenza sulle donne, No alla devastazione di un territorio, Prendiamoci la casa, Prendiamoci l'università...
Ed è per me un sospiro di sollievo: " Non sono diventati tutti coglioni.."
Evvai! Si ribellano, si prendo tutto, partecipano...risolvono problemi. Ritornano così forti le domande che mi ponevo da tempo: abbiamo ancora bisogno di essere rappresentati? abbiamo ancora bisogno di un filtro tra noi e il potere? Potere che è sempre lo stesso, che diventa solo più feroce e che come diceva qualcuno può essere buono solo se si è coglioni!
Intanto, sempre nella mia testa, e sempre nel luogo in cui sto in assemblea con il mio corpo, ritorna la voglia di commentare, agire, pensare collettivamente.


martedì 12 novembre 2013

2001 odissea del cyberspazio

karlotten: 2001 odissea del cyberspazio:
 "E' il capitano che vi parla, dalla piccola astronave, sul pianeta Bar Giallo...è in atto una guerra imperiale con milioni di vitti...